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Kumquat (mandarino cinese)

Mandarino Cinese Kumquat Flick on Food

L’arancia in miniatura che si mangia con la buccia come uno snack.

Origine

Il kumquat, comunemente noto con il nome di mandarino cinese (ma alcuni lo chiamano anche kingen), è un frutto originario dell’Asia e le sue prime descrizioni, almeno in letteratura, risalgono al XII secolo. Autoctono della Cina settentrionale, a lungo coltivato anche in Giappone, è stato esportato in Europa nel 1846, e successivamente negli Stati Uniti, da Robert Fortune, botanico della London Horticultural Society. L’albero di kumquat è una bella pianta ornamentale, cespugliosa e sempreverde — questo ha aiutato la sua diffusione nel Vecchio Continente. Frutto asiatico appartenente al genere Fortunella (e non Citrus come nel caso degli altri agrumi), ma l’appellativo di mandarino è azzeccato: esternamente e internamente sembra proprio un’arancia in miniatura. Disponibile in inverno, da novembre a marzo.

In Cucina

La particolarità del kumquat è che si mangia intero, senza togliere la buccia, che anzi è dolcissima e bilancia il sapore aspro della polpa, che è un misto tra un’arancia e un limone.
Si possono candire per farcire torte di ricotta o di crema, e non di rado capita di ritrovarli come decorazione, tagliati a fette sul bordo di un bicchiere da cocktail. In Asia è particolarmente diffuso il chutney di kumquat, ideale per accompagnare bolliti e spezzatini di carne. Il suo sapore delicato lo rende un ottimo abbinamento anche per orate e branzini.

Lo Sapevi Che

I kumquat sono ricchi di sali minerali oltre che gli olii essenziali della buccia. Il mandarino cinese è un importante alleato della dieta vegana, per arricchire le insalate come per rinfrescare le polpette di riso. Se consumati a fine pasto hanno un benefico effetto digestivo. Per questo dai kumquat lasciati in infusione con alcol e zucchero, e poi filtrati, si ottiene un rosolio digestivo. Neanche le foglie vanno buttate: donano un profumo aranciato alle tisane.

Varietà

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