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Radicchio Rosso di Treviso IGP

INTRO

Origine

La coltivazione del Radicchio Rosso di Treviso Tardivo IGP è possibile solo nelle campagne di 24 comuni del Veneto, 17 in provincia di Treviso, 5 in provincia di Venezia e 2 in quella di Padova. Un prodotto legato al suo territorio, ricco di storia e affascinante per le sue origini incerte. Si ha traccia delle sue rosse foglie dalla metà del XVI secolo in alcuni dipinti come “Le Nozze di Cana” di Leandro da Ponte, anche se il processo di produzione si sarebbe definito solo nella seconda metà del XIX secolo con il vivaista Francesco Van Den Borre, arrivato dal Belgio per portare nel Trevigiano la tecnica di imbiancamento già utilizzata per le cicorie belga. La sua definitiva consacrazione avviene però nel 1900 con la realizzazione della prima mostra voluta dall’agronomo Giuseppe Benzi sui produttori del Radicchio Rosso di Treviso.

Cookit

Un po’ amarognolo e croccante, il radicchio rosso di Treviso si può gustare crudo, in insalata oppure alla griglia, servito con un filo d’olio. Ingrediente versatile e antiossidante naturale è perfetto per primi e secondi di carne e pesce oltre che per la preparazione di gustosi dessert. Tra i primi vince il famoso risotto alla trevigiana, ma è impossibile non citare anche i bigoli con radicchio e crescenza o le crespelle fresche con radicchio. Le foglie di radicchio sono ottime fritte o in pastella, da servire come antipasto.

Lo Sapevi Che

La particolarità di questo radicchio sta nel lavoro manuale con cui viene trattato, in particolare nella fase di forzatura-imbianchimento, che di solito avviene nei primi giorni di novembre. Come funziona? I mazzi, dopo la raccolta, vengono posti in vasche riempite con acqua corrente di risorgiva. Dopo circa quindici giorni, si procede con la fase di toelettatura, lavaggio e confezionamento. La sua forma regale, con germogli regolari che si chiudono all’apice, lo rende un ingrediente unico.

 

VarietÃ

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