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Tartufo bianco pregiato

Bastano pochi grammi, una decina appena, per impreziosire abbondantemente una portata.

Origine

Le prime notizie scritte riguardanti il Tartufo Bianco Pregiato risalgono al IV secolo d.c. ad Alba, dove i Savoia ne facevano ampio utilizzo. Sembra però che già egizi, sumeri, babilonesi e arabi antichi ne fossero a conoscenza. Il suo nome scientifico, Tuber Magnatum Pico, fu introdotto però solo nel 1700, quando Vittorio Pico lo studiò. Lo si trova in diverse regioni italiane, come Molise, Umbria, Toscana, ma i territori maggiormente ricchi di questo prodotto sono Acqualagna nelle Marche ed Alba in Piemonte (da qui la denominazione di Tartufo bianco d’Acqualagna o Tartufo bianco d’Alba). In entrambe queste due località si tiene annualmente una fiera dedicata a questo prezioso ingrediente; quella di Acqualagna ha da poco superato il cinquantesimo anniversario, mentre ad Alba ha luogo anche un’asta esclusiva. Il Tartufo Bianco Pregiato è richiesto in tutto il mondo.

In Cucina

Il Tartufo Bianco è detto “pregiato” perché è effettivamente il tipo di tartufo più costoso fra tutti. Non è possibile coltivarlo senza alterarne il sapore, così bisogna accontentarsi di cercarlo alla vecchia maniera, con il rischio che il clima annuale ne riduca di molto la reperibilità. È una vera e propria delizia e molto spesso si consuma crudo, per conservarne l’aroma. Non bisogna lavarlo, ma pulirlo con l’aiuto di uno spazzolino dalla terra, e quindi si può grattugiare o affettare.

Lo Sapevi Che

Secondo un mito classico la storia del tartufo comincia sulle pendici del Monte Olimpo in Grecia. Per far tornare il sorriso alla bella dea Afrodite, scontenta del suo pasto, Efesto, dio del fuoco, delle forze della terra e suo marito, mise sul suo tavolo un tizzone di carbone ardente e gli diede vita per poi seppellirlo vicino a una grande quercia. Zeus con un fulmine fertilizzò la terra, che più tardi restituì una preziosa perla: nacque così il tartufo.

Varietà

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