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Seppia

Cottura breve per evitare il processo di deterioramento!

Origine

Le seppie fanno parte dell’ordine dei Decapodi, perché hanno dieci braccia come calamari e totani, e appartengono alle Seepiidae, una famiglia di molluschi che popola tutti i mari del pianeta. Ma, a seconda del diverso genere, si localizzano in particolari habitat. Per esempio, la seppia comune, o sepia officinalis, si trova nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, nel tratto che va dalla Scandinavia al Marocco. La seppiella, invece, vive normalmente nell’Oceano Indiano. Le dimensioni di questo delizioso mollusco cambiano a seconda dell’area in cui è cresciuto. Infatti le seppie del Mediterraneo sono piccole 25/30 cm, mentre quelle dell’Atlantico raggiungono e superano anche il metro di lunghezza.

In Cucina

Per prima cosa, bisogna saper riconoscere le seppie fresche: normalmente sono sporche di inchiostro, ma soprattutto notate la consistenza. Non devono mai essere troppo molli. Una volta che l’avete acquistata, dovete pulirla. È meglio farlo da sé, se si è capaci, perché la seppia va pulita e cucinata in tempi brevi, in modo da evitare il processo di deterioramento. Attenzione a non rompere la prelibata sacca di pigmento nero, ideale da usare come gustoso colorante. Sughi, zuppe, insalate tiepide o fredde!

Lo Sapevi Che

Le seppie hanno delle carni magrissime, che, per il basso contenuto energetico, ne fanno un alimento perfetto per le diete ipocaloriche. Inoltre hanno un potere saziante: provate a mangiarne due o tre e vi sentirete quasi pieni! Non solo, sono anche povere di colesterolo.

Varietà

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