Il volto della metropoli è definitivamente cambiato, progetti di Orti urbani e urban farm stanno stravolgendo completamente l’assetto urbano. In questo terreno affollato produrre qualcosa di innovativo risulta davvero difficile, eppure la capitale britannica ancora una volta è riuscita nell’impresa. In Italia non si fa altro che parlare del periodo della Seconda Guerra mondiale in particolare dell’anno 1942, diventati trend topic su twitter e facebook, ma per un motivo diciamo così più banale. Scusate il paragone azzardato, ma calzava a pennello la dicotomia tra i due paesi europei, ottimo paradosso del processo innovativo che contrappone l’Italia all’Inghilterra. La dichiarazione della Nuova Miss Italia è ormai un tormentone, che ci costringe in qualche modo a ricordare gli eventi di quegli anni. Diciamo che per adesso in Italia il tema “Guerra e bunker” viene trattato in chiave grottesca, ma è da Londra che ancora una volta ci arriva un insegnamento forte e chiaro. Il progetto Growing Underground riutilizza i bunker del 1942, spazi di 10.000 mq che rivedono la luce seppur artificiale attraverso la coltivazione idroponica. A 33 metri sotto la superficie di Londra, lungo la Northern Line in particolare all’altezza della stazione di Clapham, sta nascendo una vera e propria fattoria urbana.
La coltivazione idroponica da Milano a Londra
Abbiamo già parlato di coltura idroponica in occasione dell’inaugurazione della serra galleggiante Jellyfish Barge, avvenuta pochi giorni fa a Milano, bene a Londra si va ancora oltre, mostrando come in realtà la coltivazione senza terra sia il futuro inevitabile dell’agricoltura. E’ possibile coltivare senza terra e senza luce diretta? Non solo è possibile, ma è la vera alternativa del futuro per abbattere l’emissione di CO2 e risparmiare risorse naturali preziose per il nostro ambiente. Una speciale illuminazione a LED e una temperatura costante di 16°C consentono la coltivazione di ortaggi in tutte le stagioni. Il progetto nasce dall’idea di due giovani imprenditori Richard Ballard e Steven Dring e con il supporto della star di Masterchef UK Michel Roux jr, che si è fatto coinvolgere al punto da utilizzare i prodotti dell’orto sotterraneo per i suoi ristoranti.
Diecimila metri quadrati di gallerie saranno riutilizzate per costruire una vera e propria fattoria sotterranea, investimenti pari a 750.000 mila sterline saranno impiegati per ridare vita a questo immenso spazio che diventa simbolo di rinascita e innovazione. Lo chef stellato sottolinea il valore della startup e degli ideatori oltre che del progetto stesso.
“When I first met these guys I thought they were absolutely crazy, but when I visited the tunnels and sampled the delicious produce they are already growing down there I was blown away. Little shoots, wonderful herbs and salads. The market for this produce is huge.”
Londra capitale della green economy
Un progetto rivoluzionario anche grazie all’aiuto di molti esperti come ad esempio un consulente per gli orti Chris Nelson, che ha evidenziato come questo sia un sistema perfetto per la coltivazione:
“We have control of the light, temperature and heat. We also use a recirculating water system so we can control the feed and the water to the plants. And because of the location we don’t have to worry about pests, disease or adverse weather.”
Risparmio energetico per una produzione cospicua, dalle 5 alle 20 tonnellate di ortaggi, broccoli, ravanelli, thai, semi di senape, coriandol0, rucola e mizuna giapponese. In effetti sembra di essere i protagonisti di un film di fantascienza, invece tutto è estremamente reale, al punto che gli ortaggi prodotti sono già acquistabili in molti supermercati della City e ristoranti della zona.
Innovazione tecnologica, ambientazione futuristica, ma anche ennesimo esempio di una città che investe. Londra continua ad essere la capitale dell’innovazione nel mondo, e le parole del suo sindaco Boris Johnson sono emblematiche, risuonano nel cuore di noi startupper come una speranza concreta per il futuro.
“This is a start-up helping London lead the world in green business innovation. I want more entrepreneurs to create these brilliant concepts boosting London’s green economy to almost £30billion a year.”