Attraverso l’account twitter Ikea ha incrementato la visibilità del progetto #Ikeatemporary.
18.000 metri quadrati in un palazzo di 8 piani e con un investimento di 80 milioni di euro, nel giugno 2014 è stato inaugurato lo store IKEA Altona ad Amburgo.
“Ideas about how technology, space restrictions and eating habits in the future will affect our kitchen routines are presented in an interactive installation. “This concept kitchen is not really about solutions – it’s about how we’ll behave in 2025,”.
Dal concept food, sostenibilità e tecnologia nasce il nuovo spazio di Ikea, non solo un temporary store ma un laboratorio creativo nel pieno cuore pulsante del design a Milano.
Un vecchio palazzo che un tempo ospitava lo show room di moda della maison “Piazza Sempione” è stato convertito in spazio multifunzionale, sui Navigli di Milano (in via Vigevano 18), il fulcro creativo del Fuorisalone 2015. Uno spazio dedicato alla cultura del cibo, al suo essere fonte di relazione e condivisione e al suo ormai innegabile rapporto con le tecnologie, in particolare l’Internet of Things nelle sue infinte possibilità. Un intero palazzo di 1.400 mq, per la prima volta non dobbiamo percorrere kilometri per arrivare ad un punto vendita Ikea, questa volta si trova in pieno centro. Durante il Salone del Mobile e a pochi giorni da Expo 2015 l’azienda svedese fa sentire forte e chiara la sua presenza sul mercato del food e dell’innovazione. All’ingresso si ha la sensazione di stare entrando in un laboratorio sperimentale, ma allo stesso tempo si percepisce un’atmosfera casalinga, attraversando un grande spazio intorno ad un cortile dove c’è anche un’area ristoro, con la possibilità di assaggiare e acquistare le specialità svedesi.
Ikea Temporary Store: green e food experience
Ma soprattutto tutti i vestiti che svolazzano in aria accogliendoci come se stessimo entrando a casa nostra, panchine e “orti in città” in legno compensato brandizzate con l’hashtag #IKEAtemporary, sopra le quali campeggiano bandiere verdi con il marchio IKEA.
Infatti verde è il colore dominante, sia come rispetto per l’ambiente che come emblema di sostenibilità, che oltre agli oggetti come mobile e armadi, adesso si sposta anche sul concetto di food experience. “Because we are curious, about food. Are you?” questo è il messaggio che ci accoglie all’ingresso e che ha dominato tutti i messaggi pubblicitari dell’azienda, dai cartelloni alle fermate degli autobus, alle scritte per strada (guerrilla marketing). L’azienda scandinava punta su curiosità, sperimentazione, e desiderio di posizionarsi come punto di riferimento nel settore del food.
Ci sono diversi spazi interessanti di cui continueremo a parlare in altri nostri articoli, ma adesso mi vorrei concentrare sull’aspetto che ha catturato la nostra azttenzione e che ci ha spinti a rimanere ore ad osservare, interagire, condividere.
La cucina del 2025: tavolo interattivo
La cucina del 2025 proposta da IDEO, incubatore londinese di innovazione e design, e da cinquanta studenti universitari (dell’Ingvar Kamprad Design Centre dell’Università di Lund e dell’University of Technology di Eindhoven) che hanno esplorato una nuova visione di come sarà vissuto il cibo tra 10 anni.
Riciclaggio, raccolta differenziata, integrate nei mobili della cucina, la lotta allo spreco e al vivere il cibo come momento non solo di relazione ma anche di attenzione all’ambiente.
Ma noi siamo rimasti affascinati da un tavolo interattivo presente al centro di una sala, dove notiamo che diverse persone spostano alcuni ingredienti e poi rimangano ad osservarli, spostandoli sul tavolo in modo da combinarli in infiniti modi. Un tavolo che suggerisce gli ingredienti per una ricetta, aiuta a pesarli e ad abbinarli. Oltre alle infinite possibilità informative, forse perché noi di Dotfarm abbiamo pensato e stiamo sviluppando un prodotto mobile food che punta sulla conoscenza, leggiamo in questo oggetto anche una forte esigenza esplorativa del cibo e dei suoi ingredienti. Giorgia Nervi, responsabile del progetto per Ikea lo racconta così: “Gli spazi delle case andranno probabilmente a ridursi ulteriormente, e così sarà necessario ripensare l’intero ambiente domestico. La cucina, in particolare, potrebbe trovare un nuovo cuore pulsante nel tavolo, e non più nei fornelli”. In effetti un piano cottura ad induzione, fotocamere e proiettori posizionati sul soffitto, fanno si che oltre a riconoscere gli ingredienti e a suggerire ricette, il tavolo diventi il nuovo centro vitale. Un oggetto che simbolicamente rappresenta lo stare insieme, la comunicazione, soprattutto per noi italiani, adesso nel nostro immaginario potrebbe diventare una vera e propria tecnologia che ci permette di scoprire, sperimentare e condividere la conoscenza del cibo.