Reinvent Food, il primo evento completamente dedicato al mondo del Food, prende vita in una location suggestiva come Piazza Gae Aulenti. Spazio dominato dall’imponente Torre Unicredit, che fa da cornice allo sviluppo della città di Milano. Accedendo a questa piazza di sera con la Torre Unicredit illuminata e il bosco verticale come sfondo, in effetti ti accorgi di essere nella città del 2015, dove si terrà l’Expo e dove forse ripartirà il futuro dell’Italia.
Tech e Food, manca un’idea disruptive.
Entriamo nello spazio Espressamente Illy e a parlare è Michiel Bakker, il responsabile del programma Google Food. Un programma che serve più di 75000 pasti in più di 50 paesi in tutto il mondo, Google Food sperimenta anche attraverso una serie di piattaforme, come Google+, GLASS e wearable, il coinvolgimento degli utenti e la possibilità per loro di vivere un’esperienza più interattiva. Ascoltiamo le parole di Bakker e intuiamo che siamo di fronte ad una vera e propria indagine da parte die leader del mercato come Google, alla ricerca di una strada che conduca allo sviluppo di un prodotto.
Dalle sue parole arriviamo allo speech “Next Disruption in food” di Paolo D’Ammassa, CEO Connexia che conferma la nostra impressione. In tutto questo sviluppo di prodotti, fermento alla ricerca di una nuova idea, in un momento in cui si punta tutto su delivery, produzione, condivisione del pasto, in realtà siamo in attesa di una billion company che riesca a spingersi oltre. Ecco cosa manca nell’interesse intorno al Food un’idea disruptive, che possa portare alla creazione di un prodotto comunicativo e interattivo, dominando il mercato.
La campagna Oreo: stampa 3D e live twitter trends
In un momento di forte sperimentazione, unito all’interesse crescente intorno alla tematica del Food, agli investimenti in tal senso, all’esigenza di condivisione che anima foodblogger, appassionati, chef, ci chiediamo chi sarà in grado di fare un passo avanti e di creare un prodotto food, che vada oltre le esigenze pratiche, e si focalizzi sulla comunicazione.
Abbiamo parlato di stampante 3D, foodsharing, foodporn, ecommerce, delivery,e a nostro avviso la risposta sembra essere sempre più la personalizzazione. Proprio per questo ci piace citare la campagna di Oreo, di cui si è parlato ieri sera, ovvero vending machine e stampa 3D che lavorano in collaborazione con i trend twitter. Un evento che ha portato migliaia di condivisioni oltre che dati utili su gusti ed esigenze dei consumatori, un chiaro esempio dell’evoluzione verso l’ego food. La vending machine è in grado di produrre ben 10.000 diversi tipi di biscotti, selezionando i trend dei live twitting. Beh il futuro del food ci farà assistere a continue sperimentazioni, che poi potranno condurci a quel prodotto disruptive che tanto aspettiamo. Potrebbe essere un wiki food?