La rosa bianca del Cilento con delle foglie morbidissime è perfetta da gustare al naturale.
Origine
Un ortaggio unico, già apprezzato in epoca romana, ma che solo nel XV secolo è diventata una varietà prelibata. Il Carciofo Bianco di Pertosa ha trovato il suo ambiente ideale nel piccolo comune del Salernitano di cui porta il nome e nelle vicine località di Auletta, Caggiano e Salvitelle. A Pertosa, piccola località a Sud di Salerno nel cuore del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, si è sviluppata questa varietà di carciofo che si distingue da tutte le altre soprattutto per il suo colore bianco, verde tenue, quasi argenteo. Negli anni ’80 dello scorso secolo si stava perdendo la sua produzione, recuperata grazie a un Consorzio di tutela e oggi vanta una zona di produzione di circa 15 ettari di superficie. La sua stagione è la primavera, in particolare da metà marzo fino a fine giugno.
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Si caratterizza per il suo colore argenteo e il sapore dolce e delicato. Perfetto da consumare crudo grazie alla morbidezza delle sue foglie, magari in pinzimonio, condito con olio extravergine d’oliva. In una grande Sagra annuale che si tiene ai primi di maggio è possibile assaggiare il carciofo bianco associato a tutti i prodotti tradizionali della Campania, addirittura è diventato protagonista di un liquore ammazzacaffè.
Lo Sapevi Che
Ingrediente prelibato non solo per il suo sapore ma anche per le sue proprietà nutritive. Le sue foglie considerate un ottimo integratore per le vacche da latte venivano usate come merce di scambio per ottenere il letame bovino utilizzato come concime per i campi. Oggi ha ottenuto il Presidio Slow food oltre ad essere presente nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).