La Musa siciliana ha un sapore aromatico e retrogusto di cannella, perfetta per dolci e frullati.
Origine
Agli inizi del ‘900 un agrumicoltore siciliano di ritorno da uno dei suoi viaggi dal Sud America portò con sé una pianta di Musa Siciliana. Piantò questo banano nel giardino della sua casa a Palermo e dopo poco iniziò a produrre i primi frutti. Oggi la bis-nipote di quel pioniere coltiva 1200 piante di banano i cui frutti vengono venduti non solo in Sicilia, ma in tutta Italia. La varietà siciliana non è la Cavendish che è quella più diffusa, ma la Musa capriciosa e la Musa paradisiaca. La prima è lunga e tozza, la seconda piccola e tondeggiante. Ed è proprio sulla seconda che punta l’azienda Valle Dell’Oreto a sud di Palermo, zona caratterizzata da un clima sub tropicale. Pochi sbalzi di temperatura, una discreta umidità e un vento non troppo forte. La temperatura ideale è di 21-24°C, e comunque non al di sotto dei 10°C.
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La Musa Siciliana è più grossa e tozza della classica Chiquita, cioè ha un giallo più intenso e non diventa nera. Al gusto è più carnosa, ha un sapore dolce ed aromatico con un leggero retrogusto di cannella. Queste caratteristiche la rendono ideale da gustare sia fresca che disidratata ed è perfetta abbinata con latte, yogurt e cereali.
Lo Sapevi Che
I frutti del bananeto rimangono verdi fino alla fine dell’estate, quando la prima banana diventa gialla e quindi si deve procedere al taglio del casco; le banane verdi matureranno dopo qualche giorno ma con un inconveniente: lo faranno tutte assieme, contemporaneamente. Quindi a quel punto bisognerà mangiarne il più possibile, seguendo la dieta tanto in voga, che arriva dal Giappone, “banane a colazione”.