Made in Italy e innovazione digital, il futuro di un Paese che cambia #dopoexpo #foodvalley @lacartadimilano
Ieri il cielo su Milano era coperto, quel grigiore tipico di fine estate, comunque carico dell’energia settembrina. Sono andata alla Darsena di Milano dove è stata inaugurata Jellyfish Barge, una serra galleggiante, che lascia intravedere gli sviluppi del territorio e le infinite possibilità del Dopo Expo.
Jellyfish Barge: i vantaggi di una serra galleggiante
Di cosa si tratta? Una serra modulare galleggiante in grado di dissalare l’acqua necessaria alle piante, utilizzando solo l’energia solare per produrre alimenti senza consumo di suolo, acqua ed energia chimica. Parliamo di coltivazione idroponica, ovvero fuori dal suolo, che punta al risparmio di acqua, praticamente un decimo rispetto alla coltura in terra, non alterando il gusto e la qualità di ortaggi e frutta.
Un progetto innovativo che rende tangibili concetti come sostenibilità e risparmio di risorse naturali, inserendosi perfettamente nella cornice di Expo 2015 e nella sua eredità. Milano è il centro del mondo in questo momento e oltre ad essere culla di eventi importanti, si pone anche come promotrice di progetti innovativi e tesi all’evoluzione del nostro futuro.
La serra galleggiante è un progetto unico al mondo, totalmente italiano il team composto da Stefano Mancuso rappresentante di Pnat, e la Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze che hanno offerto il loro contributo.
Tra i vari riconoscimenti internazionali sicuramente ci sono il secondo posto al premio internazionale delle Nazioni Unite “UNECE Ideas for Change Award” e la selezione come startup da Feeding the Accelerator, il programma di business accelerator del Padiglione USA a Expo 2015.
Una Food Valley nel dopo Expo
Futuro e progresso stavolta si incontrano nel totale rispetto dell’ambiente e della sua tutela. Nell’osservare la serra galleggiante e i suoi prodotti il mio sguardo cade soprattutto sullo sfondo, sulla cornice metropolitana, ovvero i Navigli e la città di Milano. Complici il raggio di luce che illumina i prodotti della serra, le parole entusiaste degli studiosi che lavorano al progetto, ma soprattutto il discorso finale di Marco Gualtieri, ideatore di Seed and Chips e promotore dell’iniziativa, riesco ad essere ottimista.
Gualtieri valorizza il concetto di futuro parlando del Dopo Expo, di come il sito espositivo possa diventare luogo di sperimentazione in particolare nel legame ormai indissolubile tra Food e tech.
E nel suo discorso finale oltre ad esaltare Expo in città e il modo in cui sono stati coinvolti tutti i settori e il territorio, parla del progetto Food Valley:
“Noi vogliamo fare la settimana del food, una settimana in cui continuino ad arrivare gli operatori, i media, i compratori, qua a Milano per discutere e approfondire, ma soprattutto che vengano qui in Italia per conoscere i nostri prodotti. Non possiamo pensare di vendere le nostre mozzarelle senza far conoscere cosa c’è dietro quelle mozzarelle…”.
Accogliamo il suo invito e firmiamo la Carta di Milano in modo che questo Paese e la città nel Paese continuino a giocare un ruolo nel mondo e che i risultati vengano portati avanti negli anni. Non lasciamo nulla al caso, ma facciamo sì che dalla Rete possa nascere e diffondersi un movimento, in grado di proporre e condividere azioni concrete per far si che lo spazio espositivo dell’Expo diventi un crocevia di formazione e sperimentazione. Scriviamo le nostre idee aggiungendo gli hashtag #dopoexpo e #foodvalley e mettiamo le basi per l’innovazione…